DS – Ho appena visto il film The Parasite, molto bello; o meglio: forte, voi l’avete visto?
Cosa ne deducete dal fatto che due dei film più premiati di questi anni hanno l’argomento di base in comune? Le infelici e pazzoidi classi subalterne di luride metropoli (in un caso in Sudcorea, nell’altro in una Gotham City dell’occidente) si confrontano con l’élite riccona, chic ed ipocrita; finché la rabbia dei subalterni e l’assurdità sociale porta ad una carneficina…
DCC – Dal mio punto di vista, si tratta di una proiezione (sia nel senso collegato al cinema che nel significato psicologico) in cui l’annullamento delle classi sociali nella società liquida anestetizza il potenziale conflitto mediante un sostituto simbolico, che è appunto il film. Nello stesso tempo, si dà un monito: protesta = carneficina. Quindi, tutti zitti, allineati e senza fiatare. È la soft dictatorship.
