Chi volesse avere una conoscenza sulla letteratura sacra che tratti quel che accade dopo la morte, saprà già che i testi classici sono i cosiddetti “Libri dei Morti”: il Tibetano e l’Egiziano. Solitamente, questi due libri vengono presentati come diversi e teoreticamente incompatibili. Potrebbe non essere così. E sarebbe bene utilizzare comparativamente anche un Libro Ebraico, il Sefer Gilgulim. Quest’ultimo, come in fondo anche gli altri già menzionati, non è tanto un “Libro dei Morti” quanto un libro di come si giunge alla nascita. Continua a leggere
