Ursula von der Leyen

è il nuovo Presidente della Commissione Europea. Fa piacere che sia una donna. Dispiace un po’ che non l’abbia spuntata Frans Timmermans, l’unico che nelle recenti elezioni del Parlamento UE abbia fatto una campagna veramente internazionale. Dispiace anche un po’ che il suo pedigree faccia supporre un allineamento con le famigerate politiche dell’austerity, e speriamo di essere smentiti dai fatti, sebbene siano poche le speranze: l’aristocrazia è saldamente al potere. Bene per chi vi appartiene, male per il popolo.

Karl Lagerfeld, lo stilista tedesco, l’ha definita “ministra della guerra”, e non solo in quanto titolare del Ministero della Difesa in Germania (prima donna a rivestire questo ruolo). La stampa satirica la chiama “Zensursula”, una combinazione tra “Zensur” (censura in tedesco) e “Ursula”. Discendente da Johann Ludwig Knoop, imprenditore del cotone fatto barone dallo zar Alessandro II e moglie di Heyko von der Leyen, erede di una dinastia nobiliare che fatto le sue fortune con il commercio della seta, cosa ci si deve attendere da queste credenziali?

Difficilmente una politica avversa agli industriali e al sistema bancario.

Foto Jim Mattis – 170628-D-GY869-158, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=71194316

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