#Nonsenseflu

A vantaggio di chi? L’ipotesi è che una normale influenza stia determinando l’emergere di un totalitarismo sanitario mediante il quale si sperimenta la disponibilità delle persone a cedere la propria libertà asservendosi volontariamente attraverso il controllo mentale realizzato dalla propaganda (lavaggio del cervello per mezzo della televisione e il dibattito indotto sui social) con tecniche di programmazione neurolinguistica che inducono la psicosi collettiva.

La programmazione neurolinguistica è arricchita e corroborata da accorgimenti newspeak, per cui a parole cariche di un significato critico, si attribuisce una accezione nuova e favorevole al controllo sociale del governo. Ad esempio, “negazionista” che in origine è termine riferito a coloro che negano la verità storica della Shoah al tempo della II guerra mondiale, oggi viene riferito dalla propaganda televisiva a chi mette anche semplicemente in dubbio che questa pandemia sia in realtà qualcosa di significativamente più grave di una comune influenza. Un altro esempio è “complottista”, etichetta che viene subito attribuita a chi non si allinea con la posizione ufficiale della propaganda. Tutto questo è condito inoltre dalle finte-notizie che i telegiornali irradiano per stimolare comportamenti emulativi, come denunciare eventuali riunioni in case private, altrettanto rapidamente etichettate come comportamenti “irresponsabili”.

Si possono ravvisare, interpretando il covid come psicosi indotta dalla volontà di un establishment internazionale, caratteristiche che rendono il fenomeno interpretabile come “prova tecnica di controllo delle masse”, di cui i camici bianchi dei persuasori finali manifestano anche una certa assonanza con certe terribili operazioni del secolo scorso.

La domanda finale è quindi: a chi conviene?

Più chiaramente: se si trattasse davvero di una psicosi indotta, chi sarebbe a trarne vantaggio?

Una risposta ragionevole dovrebbe fare a meno dell’errore fondamentale di pensare che ci sia un’unica volontà. C’è, se mai, un concorso di cause e di volontà. E soprattutto, dal momento in cui le cause si sono poste, un sopravvenire di interessi che cercano di sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Se così fosse, dovremmo evocare il Thoreau di Disobbedienza civile, come fa la nostra immagine di copertina.

Nel frattempo, una cosa è certa: l’economia va a picco, la piccola economia privata crolla, chi vive di espedienti ai margini della legalità non ce la fa più a sopravvivere. In breve, si stanno dando le condizioni perché la gente si armi e scenda in strada. E questa prospettiva è molto più preoccupante di una semplice influenza.

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