Depensare è termine che si deve (oppure: è da addebitare) al filosofo Gilles Deleuze. Descrive il rifiuto dei bivi del pensiero, la refrattarietà ad ogni dualismo. Invece di accettare la risposta binaria, “si” o “no”, si dispone invece a distruggere il pensiero che li ha generati, argomentando con altre ragioni in apparenza dissimili rispetto alla domanda d’origine, ma in realtà più profondi e acuti. In questo modo si arriva letteralmente al passaggio da «fare» a «dis-fare». Bataille, su questa linea, ha parlato in economia di una necessità di abbandonare lo «sviluppo» che solo raramente coincide con il «progresso», per giungere alla «decrescita» intesa come razionalizzazione della produzione industriale, soppressione degli sprechi che comporta, ritorno ad una agricoltura non invasiva e fuga da ogni politica di sfruttamento. Depensare è meglio che pensare? Si, ma solo se non diventa un altro inganno newspeak.