La Cerimonia del tè si fonda su quattro principi basilari a cui fanno riferimento tutti i lignaggi scolastici che proseguono gli insegnamenti di questo maestro del tè. La versione che qui si presenta, semplificata e resa compatibile alla dimensione occidentale contemporanea senza perdere le caratteristiche essenziali, può essere eseguita da chiunque lo desideri e si attenga a semplici e chiare regole.
Il wabi è la semplicità, espressa attraverso il rifiuto di qualsiasi ornamento non necessario, di ogni ostentazione, che appesantisca l’espressione della realtà. La codifica di Sen no Rikyu della cerimonia del wabi-cha, è fondata sulla ricerca instancabile della semplicità, con il rifiuto di qualsiasi ostentazione, in contrapposizione all’estetica prevalente nel suo tempo, rappresentata all’estetica di corte di Toyotomi. Nella codifica di Rikyu, non si tratta di una meditazione trascendentale: la realtà non viene trascesa, non è questo il compito della cerimonia del tè. Il suo scopo è rendere percepibile il ritmo effimero delle cose e della vita. L’impermanenza di tutte le cose viene confermata dal mutamento costante, in modo da comprendere l’effimero come l’unica realtà, la realtà ultima che vela il mistero.
La cerimonia ha quattro momenti che vanno eseguiti in sequenza:
- Armonia (和, wa), momento dell’accoglienza, in cui ospite e invitato si manifestano intercambiabili, attivando la consapevolezza, affrancati da ogni pretesa di dover imporre qualcosa e compagni di strada nel cammino della vita. Il pensiero-seme è “Tu sei il benvenuto”.
- Rispetto (敬, kei) è il riconoscimento della innata dignità di ogni cosa, che conduce a comprendere la comunione in essenza nello spazio condiviso. La teiera viene disposta al centro della stanza. Il pensiero-seme è “Questo tè ha radici nell’alto, e lo spirito di queste radici entra in te e in me”.
- Purezza (清 sei) viene celebrata attraverso l’atto di spazzare la stanza del tè, che simbolicamente significa significa eliminare dalla nostra mente le preoccupazioni e i pensieri aggressivi. Il pensiero seme è “Ci liberiamo da ciò che offusca il nostro splendore”.
- Tranquillità (寂 jaku), intesa come liberazione dai vincoli del mondo materiale e condivisione del tè trovando una serenità duratura in noi stessi in compagnia d’altri e meravigliandosi di questo paradosso. Un piccolo dolce è posto sulla tavola, il té viene distribuito nelle tazze, che vengono consegnate insieme al piccolo ed unico dolce. Il pensiero-seme è “Io ti riconosco”.
Questa versione semplificata del wabi-cha è ricondotta all’essenziale adatto a persone occidentali, è facile da eseguire e conserva lo spirito della cerimonia.