Reddito di cittadinanza europeo blues

Se la Von der Leyen riuscirà a costruire un reddito di cittadinanza europeo (la proposta è nella sua agenda di priorità dichiarata al Parlamento UE per ottenere i voti di ratifica alla sua posizione di Presidente della Commissione Europea), sarà necessario rivedere radicalmente il concetto di sussidiarietà e anche la “supposta” antitesi destra/sinistra.

Dubitiamo fortemente che questo annuncio elettorale possa trasformarsi in realtà: in breve, ci crediamo poco. Ma non vogliamo partire da pregiudizi e siamo disponibili a “stare a vedere”. Certo, la misura con tendenze egalitarie contiene ancora un margine di ingiustizia imperialista, tanto da alimentare ancora più le umane e giuste aspirazioni di chi, dall’Africa o dall’Asia, aspiri a entrare in Europa. Ma sarebbe un passo da gigante verso un governo mondiale, e un collegato diritto di cittadinanza mondiale, sulla scorta dell’esperienza maturata in Germania con la legge “Hartz IV”.

Forse è proprio qui la risposta alla domanda che ci è balenata in mente: ma si farà mai? Ma non vogliamo dirlo questo no, non vogliamo sentirlo. Ed è un bene comunque se qualcuno propone un’illusione. Perché ogni illusione che la storia produce, dall’eguaglianza giuridica al diritto di voto universale, prima o poi si realizza. E il reddito di cittadinanza, il minimum wage, prima europeo e poi mondiale, è una conquista verso cui è legittimo tendere per il bene comune.

Hartz IV Blues

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