Per il Cristianesimo, c’è un prima e un dopo rispetto al momento in cui questo credo diviene religione dell’Impero.
Catania è un luogo speciale per ricordarlo, se consideriamo che i suoi Santi Patroni – Sant’Agata e Sant’Euplio – sono entrambi vissuti in un’epoca in cui il Cristianesimo era una spiritualità che doveva essere vissuta in segreto, nelle catacombe, per paura delle possibili persecuzioni.
Sant’Agata visse tra il 231 e il 251; Sant’Euplio, la cui data di nascita è incerta, morì nel 304. Né l’uno né l’altro giunsero al tempo del Concilio di Nicea, in cui venne stabilito il sistema dei dogmi che compongono il credo su cui si sarebbe edificato il cristianesimo cattolico apostolico e romano.
Non è necessario porre l’enfasi sul fatto che, da quel momento, una religione di perseguitati si trasforma in una religione di perseguitatori: non si tratta di stabilire colpe, che sono ormai cristalizzate e storicizzate. Piuttosto, è interessante prendere spunto da queste trasformazioni per parlare del cristianesimo delle origini, e della sua maggior prossimità con un’idea proto-illuministica.
Quante cose si potrebbero fare se avessimo aperti gli occhi!
