Custode della famiglia e delle tradizioni, ma tutt’altro che dedita esclusivamente al ruolo di moglie e di madre:
“Donna sapiens – La figura femminile nell’ebraismo” è il titolo della quindicesima Giornata Europea della Cultura Ebraica, occasione per discutere di un argomento – la tematica “di genere” nel mondo ebraico e nella società circostante – di grande attualità.
Capofila per l’Italia è quest’anno Ferrara, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e importante luogo della storia ebraica, dove domenica 14 settembre si darà simbolicamente il via alle manifestazioni in tutta la penisola. Entrare in una Sinagoga, assistere a un concerto di musica klezmer o sefardita, partecipare a una degustazione di enogastronomia ebraica o visitare quell’angolo della propria città di cui si è sempre sentito parlare, ma che non si è mai avuta l’occasione di scoprire: sono centinaia gli appuntamenti e le attività che animano all’unisono trenta Paesi europei e oltre settanta località italiane.
Una giornata nata per “aprire le porte”, per favorire una conoscenza diretta della cultura e delle tradizioni ebraiche.
A Catania – nella foto di repertorio, un’immagine del rivestimento in pietra lavorata in forma di Maghen David, all’interno del Castello Ursino, sede dell’incontro – l’iniziativa organizzata da Charta delle Judeche Siciliane, ha visto Baruch Triolo e Attilio Funaro presentare e introdurre la ricca e interessante relazione della prof. Suzana Glavas, di cui a breve verrà reso disponibile il testo dello stimolante intervento che, partendo dagli archetipi biblici più remoti del femminile, è giunta ad offrire un quadro importante del ruolo di centralità della donna nel mondo ebraico, per approdare ad una carrellata di “istantanee” su figure storiche di donne ebree riconosciute per ruolo e per carisma. Due filmati su due figure di donne ebree del nostro tempo, Tullia Zevi e Rita Levi Montalcini, hanno chiuso la parte delle relazioni, per aprire un ricco e partecipato dibattito al quale si sono manifestati diversi portavoce della società civile, impegnati nel dialogo democratico, nel rispetto dei diritti umani, nella partecipazione delle minoranze, nella crescita degli standard di coscienza sociale e di cittadinanza europea.