#POESIASIA dove c’è uno spazio #lunedicultura #perchésiapoesia dunque «cabaret impegnato da putia» questo è il genere e la formula, in parte teatro ma non è teatro (è a ingresso libero, bevi se vuoi bere mangi se vuoi mangiare siamo lì),
è in parte musica ma non è musica da concerto non è on stage e non è neanche concertistica da camera; è una situazione che è lì, che #MUZZICADALVIVO interagisce con il pubblico e non si preoccupa non si cura del rumore del brusio, chi vuole ascoltare ascolta chi no no non è neanche piano bar perché non è una replica stanca di cose mille volte sentite e reinterpretate fino alla degenerescenza: no, punto esclamativo (!)
c’è qualcosa da dire nel kabarett e viene detto in modo sorprendente bizzarro lontano da stereotipi televisivi, con un linguaggio astruso imprevedibile e inusitato che può stupire che può far ridere ma che stai dicendo #kabarettimpegnatodaputia
Seconda serata con Andrea Nicosia, Attilio Pavone e Daniele Chiaramida. Link
proprio perché coglie i paradossi e pensare che c’era il pensiero avrebbe detto Gaber con la sua forma del teatro canzone anche quella ha radici profonde e noi ne parleremo un po’ stasera insomma no, la sera del lunedì 23 si #poesiasia
parleremo dei teatri no / dei luoghi di concerto no / delle caverne no / delle taverne sì / è così dove si è fatto chi si è fatto un po’ la storia di questo genere quindi dal #Beat72 delle cantine romane al #Derby di Milano ma anche altri riferimenti importanti come l’#UfoClub a Londra ed il #Marquee, il #whiskyàgogo a Los Angeles e gli antecedenti storici come il #CabaretVoltaire a Zurigo e a Berlino lì come si chiama, per non parlare dell’albergo al margine della Senna degli hashishin di Baudelaire
e ritorneremo alla metà dell’Ottocento prima del #crollodelleideologie e delle fakenews del #newspeak di #1984 quindi ecco qui per questo genere di cose a Catania c’è il #Nevsky (ma comu si scrivi?) e vedendo bene è interessante ricordare chi ha attraversato questo corridoio che costeggia il bancone con i suoi sgabelli rossi che ormai sono anche un po’ logori della vita vissuta ma forse anche per questo più interessanti più ricchi di storia e dunque sicuramente
Supplemento alla seconda serata, con le poesie di Antonio Paternò del Toscano e l’ascesa lirica di Alexaro Nevskij
possiamo ricordare Freak Antoni, Paolo Pietrangeli, di tutto questo insieme a #Poëbau ci sarà #AlexaroNievski che racconterà con gli intermezzi musicali e musicisti poeti #poetimusicanti e #trovatori di una quasi jazzbluesband un po’ #ChicagoStyle che così, un po’ per fortuna un po’ per caso un po’ per destino abbiamo messo su qualche chitarra un basso un contrabbasso, piano e… insomma ci vediamo lunedì #momentanievski #kabarettimpegnatodaputia.
Terza serata: Alice Ferlito e Giovanni Seminerio “Rarika”
Siamo alla Quarta Serata della rassegna #Momentanievski che prevede tre puntate. Come ricorderete, siete sopravvissuti alla prima del debutto di Davide Poebau, che ha raccontato delle sue canzoni; alla seconda ha pensato Andrea Nicosia con il suo repertorio e i suoi ospiti eccellenti (Daniele Chiaramida e Attilio Pavone); la terza sera Alice Ferlito e Giovanni Seminerio che hanno messo in musica le poesie di Angela Bonanno.
La Quarta Sera c’erano inoltre e soprattutto Andrea Marino al contrabbasso (fantastico!) e Antonio Paternò del Toscano con le sue poesie e con la stratocaster (siderale!) Certo non si può e non si deve tacere degli improvvisi accenti lirici che Alexaro Nievski, quando gli animi si scaldano e può lasciare le cucine e il banco bar star bar, sopraggiunge allorquando al canto.
Quel che vien fuori da questa rassegna è che le serate non sono caratterizzate come semplice spettacolo d’esibizione, determinandosi invece come gioco interattivo dove chi sta in scena discute con un pubblico che scalpita, che critica, che se ne frega, che partecipa, che precipita, che sta al gioco e non ci sta e manifesta dissenso se vuole e quando e quanto vuole, mentre la band del #jazzkabarett racconta storie del dissenso in un mondo che non è più bipolare ma ha raggiunto soglie di patologia inenarrabili bum bum.
Così tra la Seconda e la Terza Sera s’è creata una seconda parte quasi standard dove irrompono poeti e altri animali della notte, che agitano questi luoghi irrequieti e fanno qualcosa che potrebbe somigliare, per esclusione, se non vogliamo togliere tutti i “non è” a un #jazzkabarett più simile al #blues ma distante dal jazz edulcorato come dal kabarett espressionista e per il blues valga il nero a metà dello zio Pino, in attesa che M° Seck venga a trovarci, trasportato in Sicilia co’ ferry-boat, oppure M° Gazich sulle ali di Atalanta fugiens.
Nel frattempo siamo giunti alla Quarta Sera dove chi c’era ha visto anche quel che non c’era e l’ha trovato e s’è messo su un quintetto improbabile e interessante, almeno così qualcuno ha detto o c’è sembrato di sentire.
Prima serata: Davide Ceccoli Crimi pseudonimante Poebau:
Supplemento alla terza serata, svolto ma non registrato (la pazZienza è la virtù dei forti)
archivio in fase di miglioramente attraverso la sottrazione a facebook dei filmati che sono lì depositati e l’attribuzione di una dimora stabile su FONDAZIONEM

