General intellect. In memoria di Toni Negri

Esse, nosse, posse. #toni #negri #toninegri Essere, conoscere, potere. Il potere costituente del lavoro si esprime nella riappropriazione dell’umano attraverso la cooperazione dei soggetti nel #generalintellect. Recensione di Impero di Antonio Negri e Michael Hardt (2001) in occasione della recente scomparsa del «Cattivo Maestro».

Riappropriazione significa libero accesso e controllo della conoscenza della informazione della comunicazione e degli affetti in quanto mezzi primari della produzione bio-politica il semplice fatto che queste macchine produttive siano state integrate nella moltitudine non significa che quest’ultima sia in grado di controllarle; al contrario, tutto ciò rende l’alienazione assai più odiosa e viziata. Il diritto di riappropriazione è il diritto della moltitudine all’autocontrollo e a un’autonoma autoproduzione.

L’ “intelletto generale” è il risultato del lavoro sociale e della cooperazione umana, e non può essere posseduto da singoli individui, ma piuttosto appartiene alla società nel suo insieme: si riferisce alla conoscenza collettiva e alla capacità intellettuale della società, che si sviluppa attraverso l’interazione e la collaborazione tra le persone.

Questo concetto è importante nell’analisi del lavoro e della produzione, in quanto evidenzia il significato del contributo collettivo alla conoscenza e alla tecnologia nello sviluppo della società.

La proprietà privata dei mezzi di produzione, scrive Toni Negri, oggi nell’era dell’egemonia della cooperazione del lavoro immateriale, è soltanto un putrido e tirannico anacronismo.

Questa è la via indicata attraverso il libro Impero e questo General intellect potrebbe essere davvero la chiave del cambiamento di una nuova era, se non sprecassimo la grande opportunità offerta dalla tecnologia con l’asservirci volontariamente al potere del capitale acquistando merci inutili che rovinano l’ambiente e che distruggono il nostro stesso organismo attraverso cibi pessimi prodotti in modo ancor peggiore, dove i supermercati – dice la direttiva Bolkestein e la confermano gli organi giurisdizionali del nostro paese – sono servizio pubblico e noi siamo delle marionette in mano alle televisioni e agli influencer internet pilotati dalla TV.

Forse quel che sfugge all’analisi è l’atomizzazione della società, l’ equiparazione del pensiero filosofico al semipensiero del diluvio televisivo, che ha annichilito ogni struttura di difesa (welfare) ed ha reso definitivamente liquida la società, allagata e annegata in un’unica e inconsapevole underclass di topi gerarchicamente in lotta per le briciole.

La società è stata resa liquida, come ha spiegato negli stessi anni di Impero Zygmunt Bauman, cioè è stata liquidata ogni possibilità sociale di intelligenza. Sindacati e partiti dei lavoratori sono stati fagocitati, masticati e finalmente defecati dal capitale internazionale. Dopo una fase di incertezza sul governo delle nuove tecnologie, la TV si è riappropriata di internet attraverso l’imposizione sponsorizzata di influencer. Anche le mafie sono al servizio del capitale internazionale, che proprio attraverso i supermercati controlla i bisogni primari (veri e indotti) e secondari (falsi e indotti). Non si vede nessuna luce chiara come possibile alternativa.

Tutti contro tutti, nessuno può aver ragione e parlare è del tutto inutile. Si può parlare solo se non si è significativi al controllo. Si può parlare solo finché si è ininfluenti. Altrimenti scatta la repressione, il carcere. E l’oblio della cronaca. Come nel caso di Julian Assange. O di Aung San Suu Ki.

L’Occidente è ancora dentro la menzogna dell’esportazione di democrazia. Difficile dire che questo ciclo sta per finire. La crisi Ucraina ha dimostrato che l’ Unione Europea è finita nelle mani dell’ industrial military complex enl’ONU può solo fare dichiarazioni che non incidono, come per Gaza in questi giorni terribili.

Non c’è illusione. È solo letteratura.

In attesa e in cerca di una nuova interpretazione di quell’ esse nosse posse.

Leggi anche questo articolo di Cacciari (l’importante è nella prima colonna).

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.