Paolo Rossi resta e resterà indimenticabile, soprattutto perché è fuori da ogni schema convenzionale. Se ne va a pochi giorni di distanza dalla dipartita di Maradona: un altro che, come lui, non ha mai avuto esattamente il fisico dell’atleta. Paolo Rossi, se possibile, è un caso ancora più complicato: perché non ha la proprietà di palleggio dell’argentino, non è paragonabile la sua tecnica nemmeno a quella dei nostri Del Piero o Baggio. Non ha nemmeno un tiro potente, non ha molto a che vedere con Riva o Boninsegna. Sbaglia spesso i passaggi. Però fa gol. Fa sempre gol. Al limite, la palla sbatte sul palo, rimbalza addosso a lui, ed entra in rete. Per fortuna, dicono i critici. Per errore, dicono i malevoli. E gli affibbiano una responsabilità su scommesse clandestine che bisogna sentire l’intervista di Gianni Minà per capire quanto sia improbabile il suo coinvolgimento. Ad ogni modo, Bearzot, l’allenatore del destino, crede in lui. E ci fa capire che la vita è un’altra cosa, qualunque cosa accada. Bisogna aver qualcosa dentro e riconoscerla. Grazie per questa lezione, #paolorossi


