#taglioparlamentari? Pura macelleria. Si riducono gli spazi di democrazia, si va verso un sistema ancora più oligarchico e si fa passare per una conquista del popolo… e persino cercano di attribuirsene la paternità come fosse un merito… patetico, davvero.
Invocando un principio più alto si dovrebbe dire “perdonali, perché non sanno quello che fanno”: ma non può valere in politica. E se Di Maio è probabile che davvero non si renda conto, è più triste la posizione del PD, che dovrebbe avere la cultura per comprendere, e la sottomette alla ragion di governo (non certo ragion di stato) e all’ipocrisia dell’opportunismo.
La legge ha ottenuto la maggioranza assoluta dei due terzi alla seconda votazione sotanto alla Camera ma non al Senato, pertanto il testo può essere sottoposto a referendum confermativo. Salvini ha già depositato in Cassazione il quesito referendario per introdurre un maggioritario spinto, che darebbe la possibilità ai populisti di conquistare la condizione per imporre un governo apertamente autoritario.
Cottarelli si chiede ironicamente !qual è il numero che unisce il #TaglioParlamentari e James Bond?” e risponde: “007. Al netto delle imposte sugli stipendi dei parlamentari, il taglio fa risparmiare allo stato lo 0,007% della spesa pubblica”. Un’azione ancor più che populista, demagogica.
Insomma, guasti su guasti. Il sabotaggio sistematico dei valori civili, economici, sociali e politici della Costituzione non si ferma più. Che fare?
Aspettiamo tranquilli un dittatore o ci prepariamo a restaurare la monarchia?
