La storia della cattedrale della città del vulcano comincia con Ansger, un monaco di origini inglesi che fu l’artefice della sua edificazione. Prima di inoltrarci nel vivo del racconto, è interessante parlare di come e di quando il cristianesimo approdò nell’isola e, in particolare, nella città di Catania.
La presenza di una comunità cristiana è documentata a partire dal III secolo, con la testimonianza del diacono Euplo nella persecuzione di Diocleziano (303-304). Forse collegata a questa l’epigrafe, databile tra la fine del III e l’inizio del IV secolo, che contiene la notizia di un martyrium all’interno di una basilica tricora paleocristiana.
In età bizantina, i documenti retrodatano la presenza cristiana nella città del vulcano al 42, quando l’apostolo Pietro avrebbe inviato Berillo di Antiochia ad evangelizzare Catania.
Le lettere di papa Gregorio Magno indirizzate al vescovo Leone fanno intravedere l’importanza strategica della Sicilia, e di Catania in particolare. Ritorneremo sull’argomento parlando di Eliodoro e della comunità ebraica in quell’epoca.
L’età islamica ebbe inizio in Sicilia con lo sbarco a Mazara nell’827, e alla progressiva espansione nell’isola che determinò la caduta di Taormina nel 902 e tenne fino alla riconquista Normanni nel 1071.
L’incontro a Troina nel 1088 fra papa Urbano II e Ruggero il normanno condusse alla definizione dello speciale istituto della Legazia Apostolica, in base al quale il Re restava titolare della designazione dei vescovi, sebbene questo non fu mai ben tollerato dal potere ecclesiale di Roma.
Già nel 1092, Urbano II ricostituiva la diocesi di Catania e stabiliva che l’abate dell’abbazia benedettina di S. Agata, annessa alla cattedrale, ne fosse al contempo vescovo: è qui che fa la sua apparizione il bretone benedettino Ansgerio (1091-1124), fatto venire da Ruggero dal monastero calabrese di S. Eufemia. Non solo abate e vescovo: Ruggero dovette consentire anche che fosse signore feudale della città e dei territori annessi, con il diritto di giudicare e di esercitare il pieno dominio temporale tanto sopra i cristiani quanto sopra i saraceni.
Per costruire la chiesa cattedrale, aperta al culto nel 1094, Ansgerio utilizzò i marmi di pregio e le finiture che trasse dal teatro greco. La cattedrale fu costruita sopra le terme achillee, che custodivano le vestigia di un tempo di Bacco di cui era figlio il dio fluviale Amenano (dal nome del fiume che in quell’area, ramificando in un delta, trovava la sua foce). La cattedrale manifestò da subito un carattere di fortilizio, connotandosi per gli absidi normanni rinforzati nella concezione della “ecclesia munita”.
All’opera degli ecclesiastici catanesi si deve riconoscere di aver dato corso al “placet” di Alfonso d’Aragona per la fondazione della locale Università degli Studi: sebbene vi fosse già stato l’inizio di attività del “Siculorum Gymnasium”, fu solo in seguito alla bolla di papa Eugenio IV del 1444, che l’Ateneo ottenne piena legittimazione.