Altro: perché tutti siamo inclini a pensare la storia di Sant’Agata come innervata e connaturata da sempre con la Città di Catania. E, se pensiamo alla profonda relazione archetipale, possiamo ben dire che è indubbiamente così. Culti e Miti di Sicilia di Emanuele Ciaceri, gran libro del 1911, è la fonte più autorevole per discutere dell’innestarsi della storia di S. Agata con quella di S. Lucia e, di entrambe, con quella di Iside. In particolare, è noto che le celebrazioni riguardano il periodo invernale e, specie per S. Agata, si rende manifesta la relazione con il mare, come superamento del periodo più freddo dell’anno e dell’immissione in mare delle barche per il nuovo ciclo di pesca, cerimonia che era in correlazione anche con il carrum navalis (cioè con il carnevale, che cade nello stesso periodo) e con il navigium Isidis.
Se dovessimo storicizzare, troveremmo però … (leggi l’intero articolo su Sicilia Report
Per il resto, e per una maggiore levità degli argomenti, rinviamo alla poesia e alle immagini di un libro di recente pubblicazione dedicato ad Agata e alla sua Cattedrale, che qui si recensisce nella sua qualità di narrazione per immagini e testo della storia di S. Agata, attraverso l’iconografia di dipinti, sculture, rappresentazioni, ricercate con passione dall’occhio attento del fotografo, Francesco Sacco, e commentate con grazia poetica da Rossana Quattrocchi.