Sottoscritto il nuovo accordo sul cambiamento climatico. un’occhiata al Tweet di @EU_Commission: https://twitter.com/EU_Commission/status/783246109221281792?s=09
Seguono estratti da COM(2016) 110 final – Bruxelles, 2.3.2016:
Come l’Unione attuerà l’accordo di Parigi
La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio che utilizzi le risorse in modo efficiente richiede un mutamento radicale sul piano tecnologico, energetico, economico, finanziario e, da ultimo, della società nel suo insieme. L’accordo di Parigi non offre solo opportunità di trasformazione economica, crescita e creazione di posti di lavoro, ma è anche un elemento cruciale per la realizzazione di obiettivi di sviluppo sostenibile di più ampio respiro e delle priorità dell’Unione in fatto di investimenti, competitività, economia circolare, ricerca, innovazione e transizione energetica. L’attuazione dell’accordo di Parigi offre opportunità commerciali che consentiranno all’Unione di dare impulso alle rinnovabili e all’efficienza energetica e affacciarsi ai nuovi mercati mondiali di altre tecnologie a basse emissioni, mantenendo e sfruttando la posizione pionieristica che si è ritagliata. Per cogliere i vantaggi che questa posizione le offre, dovrà continuare a dare l’esempio e a perseguire politiche di riduzione delle emissioni sia tramite la regolamentazione sia promuovendo fattori che accelerano gli investimenti pubblici e privati nell’innovazione e nella modernizzazione di tutti i settori chiave; nel contempo dovrà assicurarsi che le altre grandi economie onorino i propri impegni. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio richiede un’attenta gestione, che tenga conto dei diversi mix energetici e strutture economiche presenti sul territorio dell’Unione; ciò significa che occorre anche anticipare e mitigare l’impatto sociale che la transizione produrrà in determinate regioni e settori socioeconomici.
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Il ruolo delle città, della società civile e delle parti sociali
Un ulteriore presupposto per la transizione è il coinvolgimento della società civile, in tutte le sue componenti: cittadini, consumatori, parti sociali, PMI, start up innovative e imprese competitive sui mercati mondiali. La conferenza di Parigi e il programma d’azione Lima-Parigi, iniziativa delle presidenze peruviana e francese della COP, hanno puntato a mobilitare un altissimo numero di attori non statali, ricercando nell’azione cooperativa internazionale il sostegno al nuovo accordo sul clima. L’Unione è nella posizione ottimale per far sì che la transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio sia integrata in tutti i settori e livelli di governance. Le città intelligenti e le comunità urbane sono i luoghi che di fatto vedranno le maggiori trasformazioni. Nel 2016 saranno pertanto intensificate le attività a livello di città e l’elaborazione di politiche urbane: ad esempio si sosterranno le azioni sviluppate dal rinnovato Patto dei sindaci, iniziativa caratterizzata da un approccio integrato e maggiore proiezione mondiale, e sarà creato uno sportello unico per le autorità locali. In tal modo per queste ultime sarà più facile contribuire alla transizione verso un’Unione a basse emissioni e per le imprese europee si moltiplicheranno le opportunità di sfruttare sui mercati mondiali la competitività acquisita nelle tecnologie innovative per città intelligenti.