Comunicato del Movimento federalista europeo
DICHIARAZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL MFE
DOPO LE PAROLE, I FATTI
Sono bastate due settimane di arrivi in massa per mettere in serie difficolta’ il Land più ricco e popoloso della Germania, la Baviera. Sono bastate due settimane di pressioni migratorie per costringere il Governo tedesco a limitare la sua generosa politica di accoglienza verso i profughi, soprattutto siriani, provenienti dal Medio Oriente. [Nel frattempo, la Germania ha fatto una meravigliosa brutta figura internazionale con la vicenda della manomissione dei dati sulle emissioni dei veicoli Volkswagen, ndr.] Sono, quindi, bastate due settimane per dimostrare con l’evidenza dei fatti che nemmeno lo Stato piu’ importante dell’Unione europea e’ in grado di rispondere ad un problema epocale come quello dell’immigrazione, che in prospettiva implica la ridefinizione di una cittadinanza europea basata sulla residenza.
Purtroppo, non e’ invece bastata la crescente instabilita’ delle aree ai confini dell’UE, dovuta prima
alla fine dell’equilibrio bipolare e poi al progressivo disimpegno degli Stati Uniti, per convincere i
nostri riottosi Stati nazionali a dare una risposta europea ad una crisi che coinvolge tre continenti
e che ha dimensioni, oltre che umanitarie, politiche, economiche, militari. All’impotenza degli
Stati si e’ cosi’ aggiunta l’impotenza dell’Europa, di questa Europa intergovernativa, rinunciataria,
imbelle, tutta concentrata su se stessa ed incapace di una visione di lungo periodo. In Africa ed in
Medio Oriente Stati falliti, bande terroristiche, trafficanti di esseri umani, torme di disperati in
fuga dalla guerra e dalla fame sono il triste risultato di questo vuoto di potere. Nel Vecchio
Continente la sfiducia dei cittadini mette il vento nelle vele dei movimenti euroscettici, populisti,
nazionalisti, razzisti. Per rispondere a queste pulsioni si chiudono le frontiere, si alzano muri, si
trattano i migranti come pericolosi criminali, si mobilitano addirittura gli eserciti.
D’altro lato, pur avendo salvato l’integrita’ dell’Eurozona ed avendo preso provvedimenti per
rafforzarne le basi, l’Europa non e’ nemmeno uscita dalla morsa della crisi economica. Solo con
l’unione fiscale si potranno, infatti, rilanciare gli investimenti, combattere la disoccupazione,
promuovere la riconversione ecologica dell’economia, favorire la ricerca e l’innovazione,
accrescere la competitivita’ europea. Ma un bilancio adeguato dell’Eurozona, vale a dire dei Paesi
che hanno deciso o decideranno di condividere un destino comune e di procedere verso l’unione
federale, e’ oggi necessario anche per realizzare una coraggiosa e lungimirante politica
dell’immigrazione, dotarsi di strumenti civili e militari per combattere il terrorismo e promuovere
la pacificazione e lo sviluppo dell’Africa e del Medio Oriente, stabilire su un piano di parita’ e di
reciprocita’ delle partnership strategiche sia con la Federazione russa che con gli Stati Uniti e la
Cina, favorire l’evoluzione verso un nuovo ordine mondiale pacifico e multipolare.
Alcune terribili immagini hanno suscitato profonde emozioni, spinto migliaia e migliaia di
cittadini a gesti di spontanea solidarieta’, costretto molti politici a prendere atto che l’Europa puo’
essere il luogo della speranza invece che una cittadella assediata. Non sono mancate in questi
ultimi mesi e giorni autorevoli voci a favore del rilancio della costruzione politica europea. Si
tratta ora di passare dalle parole ai fatti: bisogna fare l’Europa e farla in fretta. E’ quanto chiedono
i federalisti nelle petizioni della Campagna per la federazione europea (www.mfe.it).
– – fine del comunicato – –
A cura dell’Ufficio stampa del Movimento Federalista Europeo, (+39)339.1400236, (+39) 349.8723927, ufficiostampa@mfe.it
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Il Movimento Federalista Europeo
Il Movimento Federalista Europeo e’ stato fondato a Milano il 27-28 agosto 1943 da un gruppo di
antifascisti raccolti intorno ad Altiero Spinelli. I principi sulla base dei quali esso e’ nato sono
contenuti nel Manifesto di Ventotene, elaborato nel 1941 dallo stesso Spinelli, con la
collaborazione di Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. L’analisi e le proposte politiche contenute nel
manifesto si basano sulla presa di coscienza della crisi dello stato nazionale – ritenuto la causa
principale delle guerre mondiali e dell’affermazione del nazifascismo – e sulla convinzione che
solo il superamento della sovranita’ assoluta degli Stati attraverso la creazione di una Federazione
europea avrebbe assicurato la pace in Europa. L’MFE si differenzia radicalmente dai modelli
normali di organizzazione politica, i partiti e i gruppi di pressione. Diversamente dai gruppi di
pressione, che cercano solo vantaggi particolari per gruppi particolari senza modificare
necessariamente l’assetto dei poteri costituiti e a differenza dei partiti, che hanno come quadro
privilegiato di azione il quadro nazionale, l’MFE esercita un’iniziativa politica autonoma rivolta alla
fondazione di uno Stato nuovo, la Federazione europea.
Il 21 maggio 2006 in occasione della sua prima visita ufficiale a Ventotene il Capo dello Stato,
Giorgio Napolitano dichiaro’ che ”per rilanciare l’idea di Europa c’e’ bisogno dell’impulso dei
giovani, il cui sentire europeo si e’ fatto naturale e profondo, e nell’avanguardia della Gioventu’
Federalista europea (la sezione giovanile del Movimento Federalista Europeo) la molla piu’ forte”.
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