> La Sicilia, 23 luglio
>articolo di Pinella Leocata (Fonte: La Sicilia)
> Librino, con la sua rete di associazioni e la guida di giovani urbanisti, propone un metodo di lavoro all’amministrazione e alla politica ponendosi all’avanguardia nella gestione del territorio e dei fondi europei.
> Tutto parte dalle misure europee previste a sostegno delle Città Metropolitane (PON Metro). In particolare quelle del Sud per ognuna delle quali sono stati stanziati 91 milioni di euro. Fondi che potranno essere erogati soltanto sulla base di buoni progetti ritenuti aderenti alle condizioni poste dall’Unione europea.
> E la condizione fondamentale e che questi siano frutto di una co-progettazione dal basso, cioè che gli obiettivi che si prefiggono di realizzare rispondano realmente ai bisogni degli abitanti dei singoli tenitori. Di qui la scelta della «Piattaforma di Librino» di farsi parte attiva di questo processo e di questo nuovo modo di fare politica nel senso alto del termine, cioè per il bene comune. Senza attendere l’iniziativa del Comune, la rete delle associazioni di Librino, a partire da maggio scorso, ha cominciato a riunirsi, con cadenza quasi settimanale, e a confrontarsi su grandi ambiti: l’abitare e l’ambiente; i servizi e la mobilità: la cultura e il tempo libero.
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> Gli abitanti di Librino chiedono che i futuri interventi non puntino sul cemento e sulle pietre, cioè su nuove realizzazioni, ma sulla riqualificazione dell’enorme patrimonio esistente, ora abbandonata.
> Ci sono da ristrutturare, un teatro, un anfiteatro, un grande impianto sportivo, e poi un grande numero di botteghe di bassi…
> Tutti spazi che vanno riqualificati e prima ancora, destinati a scopi concordati e assegnati a chi dovrà gestirli secondo piani precisi, in modo da evitare ulteriori esperienze di devastazione.
> E poi vanno riqualificate e usate le «spine verdi» e le aree libere, anche per fame orti urbani diffusi, magari creando un sistema di orti gestiti da cooperative di tipo B, quelle per soggetti svantaggiati che vendano, con il «marchio di qualità Librino», i prodotti della terra anche a catene di ristoranti.
> Un modo per sottolineare che la riqualificazione non può essere soltanto degli immobili e delle cose, ma anche e soprattutto delle risorse umane e delle persone per le quali bisogna pensare e creare modi e occasioni in cui possano realizzare le proprie aspirazioni lavorative e professionali.
> L’esperienza del Campo Liberato San Teodoro insegna.
> Per questo, per esempio, nelle idee che l’amministrazione dovrà tradurre in progetti da presentare all’Unione europea, viene proposto un programma di riqualificazione edilizia da affidare a persone del posto come attività formativa retribuita, e poi un percorso di accompagna mento alla regolarizzazione degli abitanti morosi disponibili ad essere coinvolti in programmi di auto-riqualificazione e di auto-recupero. e ancora interventi volti all’efficientamento energetico degli alloggi popolari.
> Essenziale collegare bene Librino a alla città con navette e Brt e potenziare le circolari interne al quartiere, e ancora la promozione di attività culturali e ricreative nelle strade e nelle piazze e quella di attività artigianali e commerciali nelle botteghe a piano terra.
> Proposte e idee che sai anno approfondite e articolate nell’incontro di oggi e che sono una sfida che Librino lancia all’amministrazione chiedendo che la politica cambi metodo che riparta dalla partecipazione e dai bisogni delle comunità, l’unico modo pei sconfiggere la rassegnazione, l’antipolitica, il degrado.
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La Sicilia 23-07-2015–Librino progetta il proprio futuro.pdf