Alla fine dell’Europa

Alla fine dell’Europa c’è un vulcano
Di cui ci si ricorda al limitare
Dell’inconscio, tra fantasmi
Inabissati nel Mar Mediterraneo
E di cui segretamente non dire.
La calma apparente, il riparo
Dalle mugghianti acque dell’Atlantico
Per chi non sa di Perseo e della testa
di Medusa non vuol sapere;
Per chi s’accontenta della favola
Di Aci e Galatea e chiude
le orecchie alle sirene, a Scilla e a Cariddi,
Al canto del drago androgine
Che quivi fu sepolto come il toro astrale
sigillando nel fuoco il marchio di Io,
La coscienza d’Europa
.
M. ETNA – L’Eruzione Perfetta_02:

Un commento

  1. versione due:
    Alla fine dell’Europa c’è un vulcano
    di cui ci si ricorda talora al limitare

    dell’inconscio, tra diafane ombre

    ascondite nel Mar Mediterraneo,

    abissi di cui segretamente non dire.

    La calma apparente, il riparo offerto

    dalle mugghianti acque dell’Atlantico

    è per chi non sa di Perseo, né della testa

    di Medusa vuol sapere, dei suoi occhi

    pietrificanti, inebrianti nel nome Algòl;

    per chi della favola di Aci e Galatea

    s’acconcia e chiude l’ore a le sirene,

    né a Scilla e a Cariddi presta ascolto

    né al canto vagante del drago androgine

    che sfinge di fuoco vedi rotolare, espunto

    che quivi fu sepolto come toro astrale

    sigillando nel fuoco il marchio di Io,

    coscienza d’Europa

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