Larissa, Grecia (Tessaglia), Marzo 2025. Si è svolto il Festival Didattico del Teatro Antico. Come l’anno scorso, più dell’anno scorso, si consolida il partenariato internazionale tra la Grecia e l’Italia, per estendersi alla Bulgaria, che ha preso parte con una sua compagine.

Il valore del teatro esprime al massimo e al meglio la sua funzione quando i drammi antichi – attualissimi come indagini sulla coscienza, sui traumi profondi dell’anima individuale, sullo spettro sempre in agguato della guerra – sono reinterpretati e rivissuti dagli studenti.

Ringraziamenti alle autorità greche (Sindaco – Athanasios Mamakos- e Vicesindaco – Iraklis Gerogiokas – della Città di Larissa; rappresentanti della custodia dei siti archeologici – Straurolia Sdrolia – docenti – Nikos Zervas – ed istituzioni culturali – Oreste Tatsis; italiane (On. Sen. Salvatore Pogliese, On. V.Presidente Assemblea Regionale Siciliana Dorotea Lantieri, Direttore Parco Archeologico Paesaggistico di Catania e della valle dell’Aci, dott. Giuseppe D’Urso, prof. Maria Bonfiglio, prof. Rita Gaudio, prof Cinzia Grillea, prof. Antonella Conte, prof. Germana Di Martino, prof. Emanuela Licciardello, prof. Sonia Puglisi) e bulgare (prof. Radoslav Iliev).
In scena «Nuvole» di Aristofane (Fondazione Ancient Theatre “Ognían Radev” – Bulgaria); «Coefore» di Eschilo (I.I.S. “N. Pizzi” – Palmi, Reggio Calabria); «Nuvole» di Aristofane (Liceo Statale “E. Majorana” – S.G. La Punta, Catania); partecipazione di pubblico e di interpretazione (I.I.S. “Leonardo Da Vinci” – Piazza Armerina, Enna).

Sotto il profilo della messa in scena, è interessante rilevare che la duplicazione di «Nuvole» nell’interpretazione – del gruppo bulgaro e del liceo di S.G La Punta – non ha creato una ridondanza ma, al contrario, ha messo in evidenza come lo stesso testo possa prestarsi a interpretazioni affatto dissimili, generando due spettacoli molto diversi tra loro pur mantenendosi entrambi fedeli all’originale di Aristofane.
Se la versione italica ha puntato sul valore comico e brillante del testo, quella bulgara si è concentrata sul valore psicologico dei personaggi e l’impatto delle umane scelte sul destino.

Altra segnalazione va fatta per l’ingegno nell’utilizzo dei costumi e delle coreografie nella messa in scena dell’Istituto di Palmi; come si vede dalle fotografie, le bandiere dei diversi popoli con, fianco a fianco, quella di Israele e quella della Palestina, ecco il valore didattico del teatro per le scuole: educazione a una cultura di rispetto, di reciprocità, di eguaglianza che, oltretutto, ha ampiamente varcato la soglia dell’enunciato retorico per andare su un’onda emozionale che ha generato quel brivido che ha colpito tutti i presenti e che rappresenta proprio l’effetto più importante del teatro, che non può essere restituito con parole perché si può cogliere soltanto vivendo l’esperienza.
Esperienza ancora una volta qualificante, importante, con prospettive di crescita, che si offre alla riflessione dei partner istituzionali con allo studio diverse soluzioni per superare le barriere linguistiche e aumentare, incrementare, approfondire il legame culturale e le dimensioni di cooperazione internazionale.
