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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato perché erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.
L’apologo non è di Bertold Brecht, bensì nei sermoni del pastore luterano e noto teologo tedesco Martin Niemoller, deportato per volere di Hitler a causa delle sue predicazioni avverse al nazionalsocialismo, di cui inizialmente aveva abbracciato l’ascesa. (dalla introduzione al libro di Luigi Luca Cavalli-Sforza e Daniela Padoan “Razzismo e Noismo”)
[Si ringrazia ufficio Servizi Sociali del Comune di Vittoria per la segnalazione]
