indipendentemente da ogni valutazione sui metodi e sulle modalità, occorre prestare attenzione al coraggio nelle battaglie per i diritti civili. Costruire un mondo migliore significa lottare contro le forme oscurantiste, sia quando queste provengono da regimi teocratici sia quando assumono le forme del ricatto economico in vesti democratiche.
L’azione del movimento Femen, prodotta in uno stato a vocazione islamica ma in forte fermento di trasformazione, è un segnale importante di cui la comunità internazionale – e l’Europa in particolare – dovrebbero farsi garanti, equilibrando diplomaticamente i toni forse troppo accesi per la sensibilità di un Paese di tradizione islamica. Resta il fatto che Amina è imprigionata ingiustamente e che le dimostranti adesso rischiano molto.
Tre attiviste europee del movimento femminista Femen sono state arrestate dalla polizia nella capitale della Tunisia durante la loro azione di protesta a seno scoperto a sostegno dell’attivista tunisina Amina, arrestata recentemente.
Due donne francesi e una tedesca si erano riunite presso il palazzo di giustizia tunisino e come da tradizione del movimento sono rimaste in topless. Chiedevano al governo tunisino la “liberazione di Amina”, arrestata dalla polizia il 19 maggio scorso per possesso illegale di una bomboletta di gas lacrimogeno.
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