TURISMO E CULTURA: UN DIRITTO PER TUTTI?

In questa epoca di recessione e di riduzione dei diritti attraverso la pressione dell’economia, suonerà forse strano reclamare che turismo e cultura siano da ritenere un diritto e, per di più, per tutti. Ciò che è da considerare con attenzione è che questa affermazione non viene da una retrospettiva sugli anni ’70 o dal revival cinematografico di on the road, ma è stato l’argomento di discussione al Social Tourism Forum (October 14, 2012 – Tangier, Morocco).

Are Tourism & Culture a right for all?

Un segnale importante, che non proviene dai tour operators europei ma da una città della sponda sud del Mediterraneo, che invita a una concezione differente del turismo, non come segno fuggitivo e post-coloniale ma come elemento di reciproca conoscenza, di comprensione, di ascolto e di visione dell’idea di bellezza in forme che esprimono la diversità dei luoghi, dei suoni, dei profumi come ricchezza dell’esperienza umana.

Il passaggio da un turismo di massa a un’idea di relazione, di scambio culturale è un passo forse ancora debole ma importante in direzione della costruzione di nuovi diritti e per l’accesso ad una nuova fase di sviluppo della civiltà.

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