Politiche di cooperazione territoriale: la Macroregione delle Isole del Mediterraneo

La Sicilia ha costituito con Govern des ILES BALEARS e Larnaca District Development Agency (CYPRO) il G.E.C.T. “Archimed” (Arcipelago delle Isole del Mediterraneo), che ha sede a Taormina, per riunire tutte le grandi regioni insulari poste a sud dell’U.E., protese verso la frontiera meridionale.

Cos’è il GECT?

Il G.E.C.T. (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) è lo strumento creato dall’U.E. (Reg.to n. 1082/2006) per promuovere la cooperazione transfrontaliera. È dotato di personalità giuridica ed opera nell’ambito della politica di coesione economica e sociale che, in seguito al trattato di Lisbona, ha oggi una dimensione “territoriale”. Ad essa si riferisce anche l’art. 174 del Trattato, che rivolge un’attenzione particolare “alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali”, fra cui le regioni insulari.

Convegno “New and old protagonists in a changing Mediterranean area” – Vecchi e nuovi attori nel Mediterraneo che cambia

il ruolo dei Popoli, delle Regioni e dei Soggetti locali, dei Governi e delle Istituzioni sovranazionali, in una strategia integrata di sviluppo condiviso – the role of People, Regions and Local actors, Governments and International institutions, in a shared strategy of urban development [ C A T A N I A  8 – 9 – 10 december 2 0 1 1 ]

I lavori svolti durante il Convegno hanno prodotto sguardi e inquadrature qualificate per inquadrare i percorsi necessari per l’emancipazione del Mediterraneo, partendo dall’urgenza di trovare nuove letture di scenario che risolvano ed allontanino le dimensioni di retaggio post-coloniale e le recenti esperienze nel Maghreb di instaurazione e sostegno a dittature per mantenere un rapporto di sfruttamento dei poteri nazionali sui territori.

In questo modo il Governatore Raffaele Lombardo si è espresso di fronte al Ministro Giulio Terzi di Sant’Agata, che a sua volta ha sollecitato una riflessione sul significato dei cambiamenti introdotti in Medio Oriente dalla “primavera araba”, evocando lo “Spirito di Sicilia”, riconnettendo alla tradizione che ascende a Federico II e alla Scuola Poetica Siciliana il desiderio di condividere il sapere, la cultura e l’arte in una koiné, una costruzione comune che allora coinvolgeva la dimensione latina, greca, bizantina, ebraica ed araba ed oggi si apre al mondo globalizzato.

L’ambasciatore Vattani, moderatore del convegno, ha messo in luce l’aspetto operativo e metodologico, affermando che i criteri della cooperazione territoriale vanno interpretati come gli strumenti effettivi, operativi di ogni azione positiva per il cambiamento.

Tutti gli interventi che si sono succeduti durante i lavori del convegno hanno trovato convergenza nel puntare l’attenzione sul ruolo della società civile come espressione del nuovo pluralismo democratico, sull’importanza dei percorsi di comunicazione che attengono al piano della nuova espressione sul web e sulla regia che le istituzioni devono saper operare per gestire il cambiamento. Accogliere i nuovi sviluppi democratici che possono rendere l’area del Mediterraneo più sicura e più avanzata sia nel senso dei diritti civili e politici che delle transazioni economiche, significa produrre le condizioni per uno sviluppo socialmente sostenibile e rendere interessante l’area in prospettiva di un futuro ormai presente.

[Da.Cri]

EUROPE DIRECT CATANIA

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