La terza rivoluzione industriale è energia open source
Ne abbiamo già parlato, ma è il caso di insistere, visto l’approssimarsi delle elezioni europee e considerato che questo è uno dei temi che dovrebbero essere al centro dell’agenda politica. La terza rivoluzione industriale è già in corso: una lettura del dibattito sulla produzione di energia.
L’idea si fonda su un’inquadratura dei cicli economici che il mondo ha conosciuto, dalla rivoluzione agricola che ha determinato l’inizio della scrittura e quindi della storia, al ciclo della legna, che è stato la fortuna dei Fenici e poi di Roma, per passare poi al carbone e alla rivoluzione industriale e, infine, al petrolio.
Il petrolio, l’energia del nostro tempo, è l’argomento decisivo: i sostenitori delle energie sostenibili affermano che il ciclo del petrolio ormai è finito. e, in effetti, basta guardare le pubblicità di giornali come Time o The Economist per vedere che tutte le multinazionali lo hanno capito e investono in nuove tecnologie.
L’innovazione tecnologica di internet permette ora una rivoluzione sul piano dell’energia, orientata a un sistema che non parte dalla proprietà oligopolistica o monopolistica dell’energia (come è stato fino ad oggi con il petrolio, che ha determinato un’economia imperialista di sfruttamento e come continuerebbe ad essere con il nucleare) ma assume come condizione di partenza fonti di energia diffuse e rinnovabili, come sono appunto il vento e il sole.
Le nuove tecnologie permettono di rimediare al principale limite di queste fonti energetiche che è quello di non essere sempre disponibili: un semplice processo chimico di elettrolisi permette di conservarle sotto forma di idrogeno. In questo modo si crea un ciclo energetico pulito, cristallino, il cui prodotto residuale è acqua, soltanto acqua. Questo è il segreto dell’idrogeno.
C’è una bella differenza rispetto al nucleare, se pensiamo che in quel caso il problema del prodotto residuale è quello di scorie radioattive.
Il sistema mediante il quale si può diventare partecipi di questa “terza rivoluzione industriale” è entrare in rete con tutti i produttori di energia sostenibile. Né più e né meno di un sistema internet open source, dove tutti sono al tempo stesso produttori e consumatori.
Se le imprese siciliane pubbliche e private entrano in questo sistema mondiale si potrà creare sul territorio questo nuovo tipo di tecnologie per crearle, distribuirle, integrarle. L’idea è già uscita dalla condizione potenziale, ed entrerà in fase operativa con il G8 ambiente di Siracusa, ai primi di maggio, con l’attenzione propulsiva di Angela Merkel, capo del governo tedesco.
Questo modello energetico è un modello open source, cioè distribuito: perchè permette a tutti di diventare produttori della propria energia, e ciò significa anche riconversione e riqualificazione professionale per portare nel territorio produttori di fotovoltaico, il grande solare termodinamico, il piccolo eolico verticale, le reti intelligenti, i sistemi di rete, i sistemi a idrogeno le costruzioni a energia positiva, e tutto ciò significa nuove professioni, nuove opportunità di lavoro su grande scala.
