iniziative dal 29 novembre al 3 dicembre ed un ampio comunicato stampa.
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Il viaggio della Carovana Antimafie per i diritti, la democrazia e la giustizia sociale è arrivato alla sua dodicesima edizione nazionale. Nata su iniziativa dell’ARCI nel 1994, la Carovana si è arricchita nel tempo di nuovi compagni d’avventura aumentando progressivamente il numero delle tappe e diventando nel 2002 carovana nazionale.
Promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, la Carovana Nazionale Antimafie 2008 è dedicata al 60° anniversario della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e consiste in una serie di appuntamenti itineranti volti a sensibilizzare la popolazione sul tema della lotta alle mafie, e prevede diverse modalità di coinvolgimento: dal momento di riflessione allo spettacolo, dalla proiezione di film all’ animazione per i più piccoli.
Partita dalla Casa del Jazz di Roma il 13 ottobre scorso, la Carovana viaggia su due direttrici, nord e sud, e arriverà alla sua tappa catanese il 1° dicembre per concludersi a Milano e a Comiso l’11 dicembre.
Questi gli appuntamenti della tappa catanese, sostenuta dalla CGIL, che sarà presentata da una conferenza stampa sabato 29 novembre alle 10.30 proprio presso la Camera del Lavoro, via Crociferi 40.
Nel pomeriggio, alle ore 17.30, presso la libreria Cavallotto, corso Sicilia 91, “Aspettando la Carovana…”, presentazione del libro Domani niente scuola di Andrea Bajani (Einaudi, 2008). Interverranno: l’autore, Anna Bucca (presidente ARCI Sicilia), Marzia Finocchiaro e Tiziana Nobile (circolo South Media).
L’appuntamento, per altro, sarà un’occasione per aprire lo sguardo su alcune problematiche: la realtà scolastica e il precariato, che troveranno ampio spazio anche negli incontri successivi della carovana.
Andrea Bajani, infatti, che “vive e cambia lavoro a Torino”, dopo aver dedicato alla realtà dei giovani precari italiani il suo Mi spezzo ma non m’impiego (2006), è ritornato tra i banchi di scuola (a Torino, Firenze e Palermo) per raccontare, dal vivo, tre spericolate gite di classe, per creare un reportage, intenso e al tempo stesso asciutto, sugli adolescenti italiani, registrare sguardi e voci di diciottenni autentici che chiedono d’essere ascoltati, e letti. Il libro è uno spaccato su una generazione che troppo spesso ci si rifiuta di capire nonostante sia problematicamente affacciata su un mondo ancora più disorientato: quello degli adulti. Un mondo radicalmente cambiato e che siamo tutti chiamati ad interpretare.
Lunedì 1° dicembre, alle ore 09.30, c\o l’Auditorium dell’istituto comprensivo “A. Vespucci” di Catania, via De Nicola 1, “La scuola che verrà”, tavola rotonda su scuola e antimafia sociale.
Introdurrà Aurelio Cantone; interverranno i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli esponenti dei comitati delle mamme degli istituti comprensivi “Andrea Doria” e “Vespucci”; parteciperanno Rita Borsellino, don Roberto Sardelli (fondatore “Scuola 725”) e il regista Fabio Grimaldi, autore del film documentario “Non tacere” (sull’esperienza della “Scuola 725”).
Ore 15.30 – 18:30, “La Carovana Periferica”, a Librino, prevede animazione con i bambini presso gli istituti comprensivi “A. Musco” e “Campanella Sturzo” e conclusione con la fiaccolata “Illuminare Librino” e il raduno in piazza dell’Elefante: “2 minuti per il tuo quartiere”; associazioni e cittadini avranno la possibilità di lanciare brevi messaggi intorno alla salute del loro quartiere. Parteciperanno: don Roberto Sardelli e Fabio Grimaldi.
Ore 20.00, al centro di aggregazione popolare G.A.P.A., via Cordai 47, proiezione del film documentario Non tacere, di Fabio Grimaldi. Ingresso libero.
Il documentario racconta l’esperienza di don Roberto Sardelli e della “Scuola 725” che fondò nel 1968 per i baraccati dell’ “Acquedotto Felice” tra le baracche del quartiere Tuscolano di Roma, dove egli stesso andò a vivere condividendo la dura realtà degli abitanti di quella periferia romana. La “Scuola 725”, lontana dalla pretesa di sostituirsi a quella statale, ha però tentato di supplire alle sue imperdonabili carenze, offrendo ai ragazzi gli strumenti culturali necessari ad affrontare la vita, diventando, così, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione di una nuova didattica e di un nuovo modo di stare insieme per imparare.
L’esperienza è stata descritta dagli stessi ragazzi come la liberazione da “un lungo periodo di clandestinità” e la sua forte eco ha suscitato l’entusiasmo delle persone più sensibili e al tempo stesso l’opposizione della società, laica e clericale, più conservatrice. Sul modello della “lettera ad una professoressa” di Don Milani, don Sardelli e i suoi ragazzi scrissero una lettera al sindaco di Roma. La lettera resta una dura denuncia delle condizioni disumane in cui erano costrette migliaia di famiglie ed esprime il pensiero di quel prete attento che ha voluto indicare agli “ultimi” la via della lotta per il riscatto sociale e per l’affermazione della dignità. Il trasferimento dei baraccati dall’Acquedotto Felice alle case popolari del quartiere Nuova Ostia, disumano e violento, ha fatto emergere ancor di più l’esigenza di dover “ricomporre i frammenti dispersi della fiducia”. L’obiettivo del film è pertanto quello di riappropriarsi di una memoria indispensabile che ci permetta di riflettere per riflettere sul senso di smarrimento esistenziale che stiamo vivendo e sulla troppo spesso disumana direzione che sta prendendo la nostra civiltà.
Sempre giorno 1 dicembre, a Scordia, alle ore 19.00, presso la Galleria Civica Ex Pescheria, inaugurazione della mostra “Il primo numero de I Siciliani”, a cura della Fondazione Giuseppe Fava (visitabile sino al 4 dicembre, ore 18.00 – 20.30 e di mattina su prenotazione). Ingresso libero. A seguire, tavola rotonda “Gli spazi della legalità per una crescita sostenibile. Dall’esperienza di Nicola D’Antrassi ad oggi: buone pratiche a confronto”. Parteciperanno Marisa Acagnino (magistrato, Catania), Dario Montana (presidente provinciale Libera), Nino Pisasale (ASAES – Associazione Antiracket Scordia), Addiopizzo Catania, Elena Fava e Maria Teresa Ciancio (Fondazione Giuseppe Fava), Salvo Lipari (presidenza ARCI Sicilia), Calogero Parisi (presidente Cooperativa “Lavoro e Non Solo”) e Angelo Agnello (sindaco di Scordia). Coordinerà Domenico Simone (presidente Circolo Scordialegre).
Nel dicembre del 1982 andava in edicola il primo numero de “I Siciliani”diretto da Giuseppe Fava, che scriveva: “È’ il momento preciso in cui il problema del Meridione è diventato finalmente, anzi storicamente, il problema della nazione. Lo spaventoso lampo di violenza che, una dopo l’altra, ha reciso la vita di uomini (Mattarella, Costa, Pio La Torre, Dalla Chiesa) al vertice della società, ha drammaticamente rappresentato e spiegato la dimensione della mafia e della sua immane potenza.” La Fondazione Giuseppe Fava riaccende i riflettori su quell’avvenimento per recuperare un’importante memoria collettiva, far conoscere ai giovani questo unico, e straordinario, esempio di giornalismo indipendente nel Sud, rilanciare una riflessione, in campo nazionale, su come è cambiato il giornalismo d’inchiesta e sulle nuove sfide che lo attendono in questi anni (dal terrorismo alle nuove mafie organizzate). La mostra sul 1° numero dei Siciliani racconta il back stage della redazione (foto originali e servizi televisivi), espone l’impaginato di quel numero (straordinariamente innovativo dal punto di vista grafico ed editoriale) e tutte le altre copertine de “I Siciliani”, e presenta un CD-rom con tutti i testi del 1° numero della rivista e tutti gli scritti che Giuseppe Fava vi ha pubblicato.
Martedì 2 dicembre, alle ore 10.30, alla Camera del Lavoro di Catania, via Crociferi 40, “Non solo Thyssenkrupp”, conferenza stampa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Presentazione di un dossier, a cura della CGIL, sugli infortuni sul lavoro a Catania e progetto d’inchiesta sulle condizioni di vita dei lavoratori gravemente infortunati. Parteciperanno Monica Repetto (regista), Carlo Marrapodi (operaio Thyssenkrupp), Paola Scarnati (Consiglio Nazionale UCCA e Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico).
A seguire proiezione del cortometraggio “Trevirgolaottantasette” di Valerio Mastrandrea (Nastro d’Argento 2005), storia di un operaio vittima di un incidente sul lavoro.
Ore 19.30, all’auditorium dell’ex monastero dei Benedettini (Piazza Dante 2), proiezione del film Thyssenkrupp Blues (prima visione), e a seguire incontro-dibattito con Carlo Marrapodi e Paola Scarnati; coordinerà Domenico Simone (Consiglio Nazionale UCCA). Ingresso libero.
Thyssenkrupp Blues è un documentario che non ha pretese di oggettività o di una ricostruzione fedele dei fatti di quella disgrazia, così come si sono succeduti, ma è un resoconto soggettivo e come tale “di parte” che nel seguire il percorso di un operaio, il giovane calabrese Carlo Marrapodi trasferitosi a Torino nel 2000, ripercorre quasi un anno di storia della fabbrica.
Questo lungometraggio, di Pietro Balla e Monica Repetto, si distingue per la totale assenza di messa in scena e per la fatale coincidenza che ha modificato il progetto iniziale degli autori, quello di raccontare la perdita del posto di lavoro da parte di uno degli operai dell’acciaieria Thyssen di Torino, prossima alla chiusura. A scanso di equivoci un cartello apre il film avvertendoci che “Questa storia non è mai stata scritta”, cioè che il corso degli eventi cui hanno assistito il protagonista e le telecamere dei due registi non è stato né preordinato né manipolato in alcun modo. La tragedia del 6 dicembre 2007 è piombata sulle spalle di Carlo Marrapodi (che aveva da poco finito il turno) e ha cambiato la vita di molte altre persone, uccidendone sette.
Mercoledì 3 dicembre, alle ore 10.00, nell’aula magna del liceo scientifico “E. Majorana” di Scordia, proiezione di Thyssenkrupp Blues, con replica alle 19.30. Alle proiezioni seguirà un incontro dibattito con Monica Repetto (regista), Carlo Marrapodi, Paola Scarnati e Domenico Simone. Ingresso libero.
