GORGIA / NUDE CANZONI

GORGIA / NUDE CANZONI
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Nude canzoni di Gorgia è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

NUDE CANZONI è una raccolta di quattordici brani, racconto e testimonianza della vita e del tempo.

In apertura TROBAR CLUS è un manifesto di intenti nascosti: per l’effetto di straniamento dato dal linguaggio trobadorico con le sue influenze autentiche e apocrife; per l’impostazione asciutta che non ha altro appoggio che una chitarra dallo stile secco e asprigno; per la scelta ermetica cifrata in quel «clus» che tuttavia si dispone meglio all’apertura comunicativa scartando il newspeak mediante la scelta di una lingua franca.

Da questa premessa proseguono incursioni nella sfera delle emozioni (E tu mi chiedi cos’è l’amore), sulle determinanti motivazionali del comportamento individuale (Perché fai così, Avere o non avere, Vagabondi del Dharma), fino al punto in cui gli aspetti individuali si fanno critica sociale e aperto sgomento (Dovrei smetterla, Disturbato e disturbante). Superata questa soglia, la necessità del contatto con qualcosa di ulteriore e più profondo diviene irrefrenabile e giunge alla coscienza come riappropriazione della dimensione ancestrale della terra, infrasentita attraverso la mediazione letteraria del brano centrale de Il dio caprone di Cesare Pavese.

Questo clima psicologico, narrativo e di suono viene mantenuto, approfondito e trasposto alla natura ignea de ‘A montagna di focu; appena stemperato da Il vento di nuovo s’accende per un’altra tensione, una macumba dove sullo sfondo si vedono gli effetti della degenerazione dell’Occidente  (Cosa vuoi che ti dica?) Saudade, nostalgia e rimembranze sono gli ingredienti di Mio fado e di L’ultimo giorno del sole nel leone, abbandoni alla riflessione interna, all’amore e al sentimento del tempo che ritorna prepotente in chiusa con Anni ’20, testimonianza di quest’epoca, riflessione critica ed esistenziale.