Il Nobel per la Pace 2014 è stato assegnato a Malala Yousafzaie all’indiano, Kailash Satyarthi, 60 anni, atti vista dei diritti dei bambini.

Il riconoscimento alla giovane attivista sopravvissuta a un attentato dei talebani e all’eroe della lotta contro i baby schiavi. La motivazione dell’Accademia svedese: «Hanno combattuto contro l’oppressione dei bambini e per il diritto all’istruzione»

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Il Nobel per la Pace 2014 è stato assegnato a Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana vittima di un attentato talebano nel 2009 quando aveva solo 12 anni (perché difendeva il diritto delle bambine allo studio nella valle dello Swat) e all’indiano, Kailash Satyarthi, 60 anni, attivista dei diritti dei bambini. Lo ha annunciato Thorbjoern Jagland, il presidente del Comitato del Nobel al Nobel Institute di Oslo.

L’Accademia ha dunque deciso di premiare una coppia di attivisti, per la loro lotta a favore dei bambini e del loro diritto all’istruzione. «I bambini – si legge nel comunicato che accompagna il Premio – devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d’eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare – si legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione».

Malala si è detta onorata per il riconoscimento che la «incoraggia ad andare avanti». Nella conferenza stampa tenuta a Birminghan, città in cui vive e studia oggi, ha rivolto un messaggio ai premier di Pakistan e India: «Ho domandato al primo ministro indiano Narendra Modi e a quello pachistano Nawaz Sharif di unirsi a noi» nel corso della cerimonia che si terrà a Oslo il 10 dicembre. E ha svelato che il suo sogno, quando i talebani hanno tentato di ucciderla, era di diventare un medico, ma ora ha deciso che diventerà «un politico, un buon politico».

L’attivista Kailash Satyrthi ha invece commentato: «È un onore per tutti quei bambini che soffrono in schiavitù, vittime del lavoro forzato e dei traffici». E sul riconoscimento a Malala ha detto: «La conosco personalmente e la inviterò a lavorare con me».

Il Comitato del Nobel per la pace ha dato atto all’indiano Satyarthi di aver dimostrato «grande coraggio personale, mantenendo la tradizione di Gandhi, guidando varie forme di protesta e dimostrazione, tutte pacifiche, contro il grave sfruttamento dei bambini a scopi di finanziari, contribuendo anche allo sviluppo di importanti convenzioni internazionali sui diritti dei bambini».

Attivista dei diritti umani di 60 anni, impegnato dagli anni ’80 nella lotta contro il lavoro minorile con la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan.

La sua azione ha permesso di liberare almeno 80.000 bambini dalla schiavitù, favorendone la reintegrazione sociale.

Negli oltre 25 anni di attività a difesa dei diritti dei minori, ha partecipato a numerose campagne internazionali come la Marcia globale contro il lavoro minorile, attirando su di sé l’attenzione dei media di tutto il mondo.Come presidente della Marcia, intervenne nel maggio 2004 ad un convegno organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Mani Tese in cui sostenne che «basterebbero tre giorni di spesa militare mondiale, pari a 11 miliardi di dollari, per far sparire la piaga del lavoro minorile attraverso l’ istruzione data ai 246 milioni di bambini lavoratori». Nel dicembre 2011 la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan pubblicò uno studio in cui si rivelava che in India scompaiono 11 bambini ogni ora perché vittime del vasto traffico di esseri umani esistente nel Paese. Prima del Nobel odierno, Satyarthi ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali fra cui, nel 2007, una medaglia dal Senato italiano.

Malala Yousafzay è la persona più giovane ad essere insignita del Nobel nella storia di tutte le categorie del premio. Secondo il sito nobelprize.org, infatti, ha sostituito in testa alla classifica dei Nobel più giovani il premio per la Fisica Lawrence Bragg, che nel 1915 – quando ricevette questo riconoscimento – aveva 25 anni. Malala è la 46ma donna a ricevere il Nobel tra il 1901 e il 2014.

«Nonostante la sua giovane età – osserva poi il Comitato, parlando della ragazzina pachistana – già da anni combatte per i diritti della bambine all’educazione e ha dimostrato con l’esempio che bambini e giovani possono anche loro contribuire a migliorare la situazione. E lo ha fatto nelle circostanze più pericolose: attraverso la sua battaglia eroica, è diventata una voce guida per i diritti dei bambini all’educazione». Infine, il Nobel considera che sia «un punto importante per un hindu ed una musulmana, un indiano ed una pachistana, unirsi in una lotta comune per l’educazione e contro l’estremismo».

Mentre a Oslo le assegnavano il Premio Nobel per la Pace, Malala Yousafzay era «a scuola, come sempre» a Birmingham, città del centro dell’Inghilterra dove risiede dall’ottobre del 2012, anno in cui fu sottoposta a un intervento chirurgico dopo essere rimasta ferita alla testa da un proiettile sparato dai talebani in Pakistan. Kailash Satyarthi, ha invece dedicato il Nobel per la Pace ai bambini che vivono in schiavitù.

fonte: La Stampa mondo

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